Roma sempre più lontana da Destro, e Garcia sempre meno convinto di Totti come centralità del gioco della squadra: i risultati zoppicano, i gol faticano ad arrivare e allora la medicina del mercato è la più veloce da trangugiare. E’ anche la più facile, quando di mezzo c’è una volpe come Walter Sabatini, uno che ama muoversi nel magma delle trattative se i soldi a disposizione ci sono davvero. Insomma, i giallorossi vogliono un vero uomo d’area, quello che ai tempi di Capello fu individuato in Batistuta quando in rosa si aveva comunque un Montella che i gol sulla carta e sul campo non li faceva mancare. Era questione di forza d’urto. Un po’ come adesso.
Ecco allora che Sabatini è partito dall’alto, tralasciando per un attimo l’egiziano Salah (ennesimo attaccante esterno di rapidità, ideale per affossare Iturbe e quindi non proprio un’idea geniale), e cercando la pista del grande nome con l’Atletico Madrid: il sussulto è stato per Mario Mandzukic, che ha anche dato la propria disponibilità, ex Wolfsburg e Bayern non proprio a suo agio in Spagna con Simeone e proveniente da un calcio più vicino a quello italiano. La richiesta però è inarrivabile: 25 milioni cash, senza formule dilazionate e senza bonus.
Si è quindi tornati su Luiz Adriano (ma nell’ambiente circola anche il nome di un possibile altro brasiliano “fantasma” di cui non si riesce a ricostruire l’identikit, forse Leandro Damiao del Santos) visto che c’è posto per un extracomunitario. Qui servono dai 10 ai 12 milioni, e soprattutto l’attaccante chiede ormai la cessione allo Shakhtar da sei mesi.
Era un nome già accostato sia alla Roma che alla Juventus perché in estate veniva proposto a 8 milioni di euro ed entrambe erano a caccia di un attaccante aggiunto: ha esperienza internazionale, si è formato in Europa, ha voglia di gloria più che di denaro. Forse, per il momento in cui si trova Garcia, ovvero nel guado tra le stelle e le stalle, è il profilo migliore possibile.
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